Catalogo
sistematico dei paliotti in scagliola presenti in Valle Intelvi.
Tesi di laurea di Graziella Battista.
Università degli Studi dell'Insubria - sede di
Como (2012)
Si tratta del primo ed unico censimento
sistematico (mediante schede standardizzate corredate di foto)
eseguito con criterio scientifico di tutti i 52 paliotti d'altare in
scagliola policroma intarsiata presenti in Valle Intelvi.
Per ogni scagliola vengono riportate
l'ubicazione esatta (chiesa/cappella/altare), le misure, lo stato di
conservazione ed eventuale degrado (con indicazione delle probabili
cause), nonché una dettagliata descrizione del disegno, con
interpretazione dell'iconografia in base a testi accreditati, senza
avventurosi tentativi di attribuzione delle opere, a volte presenti in
lavori meno rigorosi.
Per ogni scagliola sono riportate fotografie sia
dell'intero manufatto, sia di alcuni particolari.
Sono presenti anche brevi affidabili cenni
storici sulle chiese che ospitano le opere.
Il tutto accompagnato da una valida premessa
storico artistica e da un'interessantissima panoramica sugli aspetti
legislativi riguardanti i beni culturali e sulla loro evoluzione nel
tempo.
La scagliola (che prende il nome da un tipo di
gesso che ne costituisce la principale materia prima) è una tecnica che
serve ad imitare sia il marmo in colonne e pannelli (scagliola
marmorizzata), sia l'intarsio di marmo (scagliola policroma intarsiata,
oggetto di questa tesi), quest'ultima assai utilizzata nei paliotti
d'altare.
Rifacendosi ad antiche tecniche, la scagliola è
rifiorita nel tardo XVI secolo in Austria-Germania, Emilia Romagna e
Toscana, se pur con caratteristiche non identiche.
Gli Intelvesi ne divennero presto maestri e
diffusori, soprattutto alla fine del XVII secolo ed in quello
successivo: ricordiamo in particolare i Solari di Verna, Rapa di
Ramponio, Molciani di Pellio, cui fecero eco i Pancaldi di Ascona (Lago
Maggiore).
Attualmente sono pochissimi gli scagliolisti
ancora capaci di restaurare o produrre ex novo manufatti in scagliola
secondo le antiche tecniche: tra essi c'è proprio Graziella Battista,
l'Autrice della tesi.
La mia minima consulenza si è limitata a
consolidare le informazioni storiche su alcune chiese.
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